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Pellegrinaggio con Guida Privata

Carlo

alle ore 10:48 del 06 marzo

5.0/5.0

grazie Carla per avermi concesso l'autorizzazione a pubblicare parte del tuo preziosissimo diario ..., Carlo

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Carlo

alle ore 10:47 del 06 marzo

5.0/5.0

Monday, July 14, 2008 8:14 PM Subject: news from Israel Carissime, devo premettere che questa tastiera non ha vocali accentate, per cui vi devo chiedere pazienza eccomi, come promesso, appena ho visto un pc mi ci sono fiondata ho un sacchissimo di cose da raccontare. prima di tutto qui e' come nei libri e il suo opposto. cominciamo per ordine.... primo giorno a tel aviv, un gran bel sole, la spiaggia con la sabbia che sembra farina, onde per surfisti e un sacco di giovani ovunque... non ho mai visto tante diversita' in un unico posto. comunque tu sia, comunque tu vesta, comunque tu creda non sarai mai 'fuori posto' qui. abbiamo visto ultraortodossi, turisti di ogni colore e fattezza, giovani con i rasta, ragazzotti dal fisico asciutto che si preparavano per uno spettacolo di capoeira, e giovani, giovani, giovani..... accanto ai palazzi moderni degli alberghi c'erano case 'sgarrubate' come nel centro di una qualsiasi citta' nell'entroterra siciliano o calabrese....avete capito, no? e poi Jaffa, la citta' vecchia, quella fondata niente po' po' di meno che da Jafet, figlio di Noe', giusto dopo il diluvio...quella dal porto invincibile dove Riccardo ha combattuto contro Saladino, quella delle arance (che ora non si vedono piu') da ieri sera invece, siamo a Gerusalemme, non vi dico l'emozione che abbiamo provato nel vedere le colline che salivano a formarla e poi le mura, imponenti, emozionanti siamo in un ospizio francescano all'interno della citta' vecchia, a cinque minuti a piedi (nel suk) dal santo sepolcro stamattina l'abbiamo girata in lungo e in largo con la guida , un arabo cristiano, una persona deliziosa oltre che prezioso cicerone.. siamo saliti alla spianata delle moschee. e' stato cosi' emozionante! la moschea di Omar e' davvero imponente e bellissima tra il blu delle maioliche e l'oro zecchino della cupola. la spianata e' gigantesca e fa davvero paura l'idea che 700mila persone possono starci inclinate ogni venerdi' per la preghiera............. un mare di gente... letteralmente. da un lato si vede il monte degli ulivi ed il piu' grande cimitero multi religioso che io abbia mai visto, e dall'altro il centro della citta' piena di torri che sono state sormontate da croci e semilune a seconda dei secoli.. il muro del pianto e' davvero incredibile. non so se quella 'esposta' fosse vera fede, bigottismo, show off o chissa' che', pero' l'atmosfera ti prende e siccome era giorno di Bar Mitzva, c'era anche un gran bel casino ...le donne, al di la' della staccionata che gettavano caramelle ai ragazzini tutti presi ed impegnati a far bella mostra di se' tra i grandi... il santo sepolcro e le stazioni della via crucis connesse mi hanno lasciata costernata. il luogo avrebbe dato a pensare che ci potesse essere fede, devozione, preghiera...e invece ho visto solo turisti che si facevano immortalare davanti e dentro la cripta, il tutto sospinti da uno zelante prete ortodosso che, visibilmente insofferente, affrettava la sosta dei 'pellegrini'. accanto c'e' la cappella dei copti etiopi, di una poverta' disarmante, vuota se non per un nerissimo e magrissimo custode, mezzo addormentato. ma la visita piu' vivida (mi verrebbe da dire emozionanate... ma si sa che le ripetizioni nuociono al racconto) e' stata quella ad Hebron, alla moschea di Abramo. sono potuta entrare anche io, dopo adeguato restyling in un caftano marrone, e cosi' abbiamo visto il luogo dove hanno trovato i sepolcri di Abramo, di Sara, la sua sposa, e dei figli Isacco (nella sezione mussulmuna) e Giacobbe (nella sezione ebrea)...eh si' perche' qui anche i luoghi santi sono divisi da un muro, da porte, sottili a volte, ma del tutto invalicabili se non per i turisti pazienti che si sobbarcano giri interminabili per passare tutte le frontiere... alla moscha si arriva dal Suk, che come tutti era coloratissimo, profumatissimo, incasinato, dove abbiamo bevuto un succo di carota spremuta al momento con tanto di gentilezze e sorrisi commoventi da parte dello spremitore e di un altro che sembrava il padre, che con un inglese molto 'continentale' ci ha offerto una sedia e ci ha ringraziato per esserci fermati da lui. la poverta' qui si respira, si calpesta, ti rincorre, ma mantiene una dignita' che si fa invidiare. Betlemme invece e' piu' pulita ed ordinata, la chiesa della nativita' e' anche quella divisa: il punto in cui nasce Gesu' e' dei greci, due metri piu' in la' c'e' la mangiatoia dei francescani, e di fronte, a mezzo metro, c'e' l'esatto punto di adorazione dei magi...ma adesso gia' mi sono dimenticata a quale chiesa appartenga.... ci sono moltissime auto giallo/arancioni.. sono i taxi e i mini bus che portano in giro per i territori, sono tutti gentili, ma le cose cambiano appena dobbiamo rientrare in territorio israeliano; non vi dico quanti passaggi forzati tra le transenne, lo spazio di nessuno, non so quante volte abbianmo dovuto mostrare il passaporto, farci frugare nella borsa, spiegare da dove venivamo...fino all'ultimo metal detector, ... passare con un gesto che si fa solo per scaccaire un insetto fastidioso, solo perche' la ns guida ha inistito nel dire che eravamo europei... be'..........mi sa che ho scritto un sacco....... alla prossima! un bacio a tutte carla p.

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